C’era una volta…
Tutte le favole iniziano così. Questa, di cui stiamo per parlare, non è solo una bella favola ma qualcosa di più. È la storia di un bambino che, con sacrificio, amore e dedizione, ha saputo trasformare la quotidianità di un impegno adolescenziale, nella soddisfazione di un lavoro di altissima professionalità.
Era il 5 luglio del 1985, quando Antonio, questo è il nome del nostro protagonista, varcò per la prima volta, da garzone e non da cliente, la soglia del Salone del suo primo Maestro barbiere. Undici anni, un bambino o poco più. Erano i tempi in cui, d’estate, si andava a “bottega”, ad imparare il mestiere. Tra gli specchi che adornavano quelle mura, la miscelanea di profumi, dai dopobarba al borotalco, dalle lacche agli shampoo, Antonio, pian piano, si innamorò del magico tintinnio delle forbici che, come corde di chitarra, vibravano tra le esperte dita del suo maestro. Il carattere, esuberante e gioioso, abbinato ad una profonda educazione impartitagli dai genitori, ben presto, fecero di Antonio, la mascotte dell’intero quartiere.
Terminate le scuole dell’obbligo, questo gioco, nato per caso, divenne la sua passione, il suo quotidiano.
Quel bambino, in sandali e calzoncini corti, aveva lasciato il posto al giovane militare di leva. Un anno di nuove scoperte, paure e conquiste. Un anno pieno di soddisfazioni, un anno in cui, nella sua caserma di Modena, tutti impararono a conoscere il barbiere Martorelli. La sete di conoscenza, la voglia di scoprire lo portarono, al termine del servizio di leva, ad iscriversi ad un’accademia per parrucchieri.
La sua voglia di apprendere, non poteva restare tra le quattro mura di un Salone da barbiere. Questa fu la svolta. I suoi modi garbati, la voglia di mettersi sempre in gioco, ma soprattutto la necessità di apprendere sempre più, lo posero all’attenzione di un Maestro della stessa accademia, nonché notissimo parrucchiere della zona. Non pochi furono i turbamenti del giovane Antonio. Lasciare il suo “nido” per quella nuova avventura, la scelta era difficile ma necessaria. Era il 1992, quando Antonio iniziò questa nuova avventura. I suoi viaggi quotidiani a piedi, in treno ed ancora a piedi per raggiungere il luogo di lavoro. Un sacrificio che non gli pesava. L’emozione di misurarsi con nuovi ambienti, nuove discipline, l’inizio della sua carriera da parrucchiere unisex. C’era l’adrenalina che toccava, giorno dopo giorno, nuovi punti, limiti inimmaginabili fino a qualche tempo prima. Quattro anni intensissimi, pieni di studio e lavoro, applicazione ed impegno, lo portarono a frequentare scuole ed accademie tra le più prestigiose della Campania e non solo (ANAM, ANAI, Linea immagine Roma).
Passava il tempo, cresceva la passione, la voglia e la volontà di non fermarsi, di apprendere, migliorarsi sempre più. Nel 1996 l’apertura del suo primo Salone. La gioia per l’indipendenza raggiunta ma anche la sconfinata tristezza per la perdita del caro papà. Momenti che ne hanno messo a dura prova la stabilità del suo equilibrio, del suo mondo. Ma come nelle più belle delle favole e spalleggiato dalle persone che più ne avevano stima, Antonio si rimboccò le maniche, ricominciando ad alimentare la sua passione. Il lavoro è stato per lui l’antidoto agli eventi negativi che, più volte, lo hanno piegato ma mai spezzato, rendendolo sempre più consapevole della propria forza.
Gli anni 2000 portano Antonio all’apertura del suo secondo negozio e, subito dopo, a cimentarsi con nuove tecniche professionali, quelle nel campo dei colori, in particolare, lo rapisce letteralmente. Un incontro importante ne stravolge, positivamente, la carriera quello con Angella Capriotti, tecnico del colore della multinazionale IT&LY, società italiana dall’enorme prestigio internazionale. Prestigio dovuto alla peculiare cura nella ricerca e formulazione dei propri prodotti. Anche in questa occasione, le doti umane e professionali di Antonio, fanno breccia nei cuori e nelle menti dei manager della IT&LY, ed Antonio da parrucchiere utilizzatore, dei loro prodotti, diventa allo stesso tempo uno dei tecnici del colore e parte integrante della stessa società. Questo nuovo ruolo, lo porta ad interagire con realtà, non solo nazionali come Milano, Perugia, Messina, ma soprattutto internazionali. Dall’Inghilterra al Sud Africa, da Taiwan a New York, dall’Albania alla Polonia al Kosovo, Antonio, negli ultimi tre anni ha portato, in giro per il mondo, la sua arte arricchendo, parallelamente, la sua cultura professionale.
Il suo continuo “non fermarsi mai” e “mi sento più che vivo, solo quando lavoro”, lo hanno portato all’inaugurazione del suo terzo Salone. Una vera e propria galleria d’arte moderna dove la sua bravura si riflette nella voglia di apprendere del suo staff. Collaboratori che fanno dell’educazione e della professionalità e dell’impegno, le proprie prerogative, come quelle che, qualche anno prima, hanno segnato il destino di un bimbo poco più che undicenne che, da gioioso apprendista, si è trasformato in un elegante e sublime professionista.
Una storia divenuta favola.